La Guerra

Quando si pensa alla Seconda Guerra Mondiale si pensa a nomi di generali, grandi battaglie, alleanze e sconfitte. Tutti noi abbiamo studiato la macro storia, immaginando con fatica cosa successe nei piccoli paesi e tra le comunità contadine del tempo.

 

Le persone che hanno vissuto quel periodo, oggi preziosa memoria storica del paese, ricordano con lucidità Pippo. 

Pippo era il modo in cui venivano chiamati gli aerei da caccia notturna delle forze Alleate. Questo tipo di aereo volava a bassa quota e sganciava ordigni o mitragliava nel buio della notte. Gli innocenti che abitavano queste località avevano imparato che Pippo colpiva ciò che era simbolo di vita, come una luce o un movimento. 

Girolamo Monteverdi, classe 1941, racconta che sua mamma lo faceva salire sul tavolo per spegnere l’unica luce che avevano in casa, obbligandolo poi a restare immobile nel buio. 

Il 15 dicembre 1944, però, restare immobili non era bastato.

I documenti definiscono questa incursione come un “bombardamento minore” ma Girolamo ricorda ancora il suono delle tre bombe sganciate nelle campagne di Oriano. 

Le bombe sono cadute nei campi, ma quella notte hanno sbagliato… volevano colpire il paese! 

 

Ma il peggio doveva ancora arrivare.

I giorni successivi alla Liberazione del 25 aprile 1945 furono i più cruenti. 

Le Forze Armate Tedesche in ritirata sparavano all’impazzata, senza curarsi di chi e che cosa trovavano sul loro cammino. 

Giuseppe Barbieri, un giovane chierichetto, perse un occhio a causa di una scheggia del vetro di una finestra da cui si era affacciato, incuriosito dal trambusto che proveniva dalla strada.

Francesco Pari morì a causa di un proiettile vagante.

Domenica Pini fu colpita a una gamba perdendone l’uso, mentre fuori dalla sua cascina avveniva una guerriglia tra partigiani e tedeschi.

Angiolino Franzelli venne trucidato nei pressi della cascina Badiola.

Giulia Apollonio, giovane farmacista a cui oggi è dedicato l’oratorio, fu ferita a morte.

Ma de Bù?! è un Progetto a cura di Martina Torri, realizzato con il sostegno del Comune di San Paolo e con il Patrocinio della Pro Loco San Paolo

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